FRIDA KAHLO

 


Frida Kahlo la ribelle, l'ocultadora, l'ironica pasionaria dell'arte, fu il simbolo dell'avanguardia e dell'esuberanza artistica della cultura messicana del Novecento.
La mostra alle scuderie del Quirinale, presenta l'intera carriera artistica di Frida Kahlo riunendo i capolavori assoluti dei principali nuclei collezionistici, raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti.
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I suoi dipinti non sono soltanto lo specchio della sua vicenda biografica, segnata dal terribile incidente in cui fu coinvolta all'età di 17 anni, la sua arte si fonde con la storia e lo spirito del mondo a lei contemporaneo, riflettendo le trsformazioni sociali e culturali che avevano portato alla Rivoluzione e che ad essa seguirono. Attraverso il suo spirito ribelle, reinterpretò il passato indigeno e le tradizioni folkroriche, codici identitari generatori di un'inedita fusione tra l'espressione del sé, l'immaginario e i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Allo stesso tempo, lo studio della sua opera permette di capire l'intreccio delle traiettorie di tutti i movimenti culturali internazionali che attraversarono il Messico in quel tempo: dal Pauperismo rivoluzionario all'Estridentismo, dal Surrealismo a quello che più tardi prese il nome di Realismo Magico. ....

dall'introduzione alla Mostra delle "Scuderie del Quirinale"
Roma 20 marzo - 31 agosto 2014

Lo zen e l'arte della manutenzione della bicicletta

 


     Senza togliere la mano dalla manopola sinistra vedo dal mio orologio che sono le otto e mezza. Il vento, anche a cento all'ora, è caldo e umido. Chissà come sarà nel pomeriggio, se già alle otto e mezza c'è tanta afa.
     Nel vento ci sono gli odori pungenti degli acquitrini ai margini della strada. Ci troviamo nella zona delle Pianure Centrali, piena di pantani, ideali per la caccia alle anitre; veniamo da Minneapolis e andiamo a nord-ovest, verso i due Dakota. Questa è una vecchia strada di cemento a due corsie dove non c'è molto traffico, perchè parecchi anni fa ne è stata costruita un'altra, parallela, a quattro corsie. Quando passiamo accanto a un acquitrino l'aria si fa all'improvviso più fresca; poi, appena oltre, si riscalda bruscamente.
     Sono felice di ripercorrere questa regione. E' un posto che non è un posto, senza nulla che lo renda famoso, es è proprio questo il suo fascino. ....

da "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di R. M. Pirsig

Si è suicidato il che


 La gatta siede davanti a me, sulla panchina di fronte, e mi guarda. Tutti i pomeriggi me la ritrovo qua, a controllarmi. I primi giorni mi guardava con sospetto, pronta a darsela a gambe non appena avessi fatto la mossa di avvicinarla. Ma da quando si è convinta che di lei non mi importava nulla, ha smesso di interessarsi a me e non è più venuta meno al suo contegno per causa mia. e così abbiamo sviluppato una relazione di buon vicinato. Lei non cerca mai di conquistare la mia panchina e io, le poche volte che arrivo prima di lei, rispetto la sua e gliela lascio libera. E' una gatta dei tetti, ma non ha il tradizionale mantello arancione dei gatti dei tetti di razza. Il suo pelo è grigionero spinato, come i completi che indossiamo ai balli della polizia o ai funerali. Ai matrimoni ci vestiamo di nero.

Adriana siede al mio fianco e lavora a maglia. Da quella sera fatale in cui ho avuto la brillante idea di offrire il mio petto per salvare Elena Kousta dalla pallottola del figliastro, Makis, la mia vita è cambiata radicalmente. ....

da "Si è suicidato il che" di Petros Markaris

La sezione aurea


 Storia di un numero e di un mistero che dura da tremila anni

Prefazione

La sezione aurea è un libro che tratta di un numero. Un numero molto speciale. Da un lato, lo incontrerete in conferenze di storia dell'arte; dall'altro, esso figura nelle classifiche dei "numeri preferiti" compilate dai matematici. Non meno notevole è il fatto che questo numero sia stato oggetto di numerosi esperimenti psicologici.

Ho incominciato ad appassionarmi alla sezione aurea molti anni or sono,preparando una lezione sull'estetica della fisica (proprio così, non è un ossimoro), e da allora questo interesse non mi ha abbandonato. ....

da "La sezione aurea" di Mario Livio

I GIGANTI SILENZIOSI

 
Platano dei cento Bersaglieri

L'albero eterno

   Ogni volta che incontro un albero lo incontro per la prima volta. La mutevolezza della sua forma, le condizioni del paesaggio nel quale è immerso e che contribuisce a caratterizzare, la stagione che ne definisce proporzioni e stato vegetativo (aspetto, funzionalità, colorazione), e non ultimo l'umore, l'attuale tensione emotiva, psicologica, il furioso ammaestrato disordine mentale. tutti ingredienti che rimescolandosi consentono di rendere unica qualsiasi esperienza, e dunque qualsiasi passeggiata in un parco, anche se lo abbiamo attraversato centinaia di volte. E ogni volta si nota qualcosa di nuovo: ....


da "I giganti silenziosi" di Tiziano Fratus

Arboreto salvatico


 Premessa

   Cechov, nel 1888, scriveva: "Chi conosce la scienza sente che un pezzo di musica e un albero hanno qualcosa in comune, che l'uno e l'altro sono creati da leggi egualmente logiche e semplici", Dieci anni dopo a un amico che va a trovarlo in Crimea dice: "Qui ogni albero l'ho piantato io e mi sono cari. Ma ciò che importa non è questo, è il fatto che prima che venissi io qui non c'era che un terreno incolto e fossi pieni di pietrame e cardi selvatici. Ho trasformato quest'angolo perduto in un luogo bello e civile. Lo sa? fra tre, quattrocento anni, tutta la terra si trasformerà in un bosco fiorito e la vita sarà meravigliosamente leggera e facile..."
   Quando vagabondo per le mie montagne boscose ripenso a quanto diceva Anton Cechov e lo ripeto anche agli amici che ....

da "Arboreto salvatico" di Mario Rigoni Stern

Tango e gli altri

 


1960, settembre, in paese
FINE DI UNA STORIA E INIZIO DI UN'ALTRA

   Raffaella ha gli occhi lucidi e lui non riesce a dirle quello che vorrebbe, prima di salire sul treno. L'abbraccia e lei gli si stringe contro. Poi si solleva sulla punta dei piedi e gli mormora all'orecchio:
   "Per favore, torna."
   Affacciato al finestrino, la vede come se fosse lei a allontanarsi, la destra ancora sollevata nel saluto. Gliela nasconde la leggera curva che i binari fanno per seguire il fiume. Solo adesso Benedetto Santovito siede, accende un mezzo sigaro e vorrebbe finire la lettura del verbale, ma i pensieri se ne vanno altrove. Così li lascia liberi e, il capo appoggiato ....

da "Tango e gli altri" di F. Guccini e L. Macchiavelli

1 Iride - 2 Il Fiore della Mirabilis

 


1 -
   Capitan Paleario aveva navigato in tutti i mari quarant'anni, fuori che nei glaciali; poi si ritirò in campagna presso il fratello Agenore d'Andri in quel di Porto Granarolo, dove i d'Andri avevano villa e buona terra. Ma quando ebbe lasciato il mare, in terraferma fu preso da un desiderio di avventure marine prima non conosciuto, che non aveva avute mai. Neanche una! E se ne doleva senza sospetto in città, al caffè, coi pochi superstiti alla sua lunga assenza e colle molte conoscenze nuove, socievole per indole e per rifarsi della solitudine di navigante durata tanti anni.
   Non un naufragio, non un sinistro; di grazia se gli era capitato ....


2 -
LA VIA DEI MARMI

   Tremendo sole di luglio, a perpendicolo, infuocava la campagna magra, il greto di un'ampia fiumana arida, il candore penoso della polvere di strada, alta mezzo braccio sopra solchi profondi altrettanto; abbagliante luccicava su file d'ontani e pioppi e sugli ulivi severi tra campi d'erba arsiccia e stoppie morte e di frumentone bruciato anzi di far la pannocchia.
   Spietato come il solleone, lo strepere delle cicale; e queste, mentre quello si accaniva allo sterminio della siccità sulla campagna spaventata, parevan ebbre di gioia cattiva o disperata.
   S'angustiava l'animo, come se ....

da "Iride" e "Il Fiore della Mirabilis" di Riccardo Bacchelli

Qualcuno mi spieghi dov'è finita la ragazza del pub

 


Mi chiamo Gary. Ho trent'anni e lavoro come assistente legale presso uno studio di avvocati di Londra. Vivo da solo in un appartamento con un'unica camera da letto in un complesso di case popolari degli anni Sessanta, a Peckham. Abito a soli cinque minuti dal lavoro, cosa che in genere mi fa piacere, quantomeno le volte in cui mu va di camminare. Sono un po' più basso della media e ho un grosso naso che risulta quasi comico quando mi metto gli occhiali da sole.
Se vi capitasse ....

da "Qualcuno mi spieghi ecc ecc" di Bob Mortimer

BANKSY

 MY NAME IS ...

"La Street Art è una forma ibrida

di graffiti animata da una nuova

generazione che usa adesivi,

stencil, poster e sculture per

lasciare il proprio segno con ogni 

possibile mezzo".

Nel 2010 Banksy definisce così la Street Art all'interno del film (candidato agli Oscar) Exit Through the Gift Shop. Si tratta del suo primo lungometraggio e, a suo dire, anche l'ultimo. Peculiare che si tratti di un film in cui Banksy è regista e al contempo protagonista, quasi una confessione atipica davanti allo specchio degli invisibili.
Questa pratica autonarrativa, antica quanto il narcisismo, ha lo scopo di costruire un "racconto delle origini" che rappresenti la precondizione di una mitologia in divenire. ....

da "BANKSY" di S. Antonelli e G. Marziani