Antonello da Messina (1430-1479 circa) si era formato nell'ambiente artistico napoletano in cui dominava la cultura fiamminga. Già nelle prime opere, nelle quali si manifesta abbastanza apertamente l'adesione al modo minutamente descrittivo dei fiamminghi, è possibile rilevare un modo di rendere lo spazio in profondità che annuncia le opere posteriori.
Nel San Girolamo nello studio (Londra, National Gallery) si nota la minuzia con cui sono descritti il pavone in primo piano e i libri e gli altri oggetti nella scansia e, insieme, il senso incantato e la vastità spaziale dell'ambiente architettonico descritto dalla luce che proviene da sinistra nel primo piano e penetra dalle finestre del fondo aperte su un luminoso e sereno paesaggio e sul cielo. ...
da "Antonello da Messina" (appunti scolastici dettati dal Prof. G.L. Verzellesi)
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