Lui - non v'era alcun dubbio sul suo sesso, anche se un po' dissimulato dalla moda dell'epoca - era intento a vibrare fendenti contro la testa di un Moro che dondolava dal soffitto. Aveva il colore di un vecchio pallone, e suppergiù anche la forma, a parte le guance scavate e un ciuffo di capelli aridi e irsuti come la peluria di una noce di cocco. Il padre di Orlando, o forse il nonno, l'aveva spiccata dal busto di un pagano gigantesco balzato fuori all'improvviso, sotto la luna, nelle barbare pianure d'Africa; e ora dondolava dolcemente, continuamente, al vento che soffiava senza sosta nella soffitta della sconfinata dimora del nobile che aveva trucidato l'infedele.
Gli antenati di Orlando avevano cavalcato per campi di asfodeli, e campi sassosi, e campi bagnati da fiumi esotici ....
da "Orlando" di Virginia Woolf
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