Questo libro non vuol essere
né un atto d'accusa né una confessione.
Esso non è che il tentativo di raffigurare
una generazione la quale - anche se sfuggì alle granate -
venne distrutta dalla guerra.
I
Siamo a riposo, nove chilometri dietro il fronte. Ci hanno dato il cambio ieri; oggi abbiamo la pancia piena di fagioli bianchi con carne di manzo, e siamo sazi e soddisfatti. Anche per la sera ciascuno ha potuto prenderne una gavetta piena; inoltre doppia porzione di salsiccia e di pane: tutto questo fa bene. Un fatto simile non ci era accaduto da un pezzo; il grosso cuciniere con la sua testa di pomodoro offre addirittura il cibo a chi lo vuole; a chiunque gli venga innanzi fa segno col suo mestolo e gli riempie la gavetta. E' disperato perché non sa come vuotare la sua marmitta. Tjaden e Muller hanno scovato un paio di catinelle e se le sono fatte riempire fino all'orlo, come riserva. Tjaden lo fa per ingordigia, Muller per previdenza. Dove vada a finire tutta la roba che Tjaden ingurgita, è un mistero; lui rimane secco e magro come un'acciuga. ....
da "Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Erich M. Remarque
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