Il maestro e Margherita

 

Michail Bulgakov

Era l'ora straordinariamente calda del tramonto di una giornata di primavera. Agli stagni Patriaršie giunsero due cittadini. Il primo indossava un vestito grigio, era basso di statura, corpulento, calvo, teneva in mano il suo bel cappello a forma di tortellino e sul volto ben rasato aveva poggiato un paio di occhiali smisurati con la montatura di corno. Il secondo - un giovanotto muscoloso che sui capelli rossi e arruffati portava un berrettino a quadri messo sulle ventitrè - aveva una camicia da "cow boy", pantaloni bianchi sgualciti e scarpe nere.
Il primo non era altri che Michail Alessandrovic Berlioz, presidente del comitato direttivo di una delle più grosse associazioni letterarie di Mosca, La Massolit, e direttore di una ponderosa rivista d'arte. Il suo giovane accompagnatore era il poeta Ivan Nikolaevic Ponyrev, che firmava con lo pseudonimo Bezdomnyj.
Raggiunta l'ombra dei tigli, gli scrittori si diressero senza esitazione verso un chiosco colorato, con l'insegna "Birra e bibite".
Si, è il caso di annotare la prima stranezza di questa penosa serata di maggio. Non solo nei pressi del chiosco ma anche lungo tutto il viale parallelo ...

da "Il maestro e Margherita" di Michail Bulgakov

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