Nella sala della giungla
Un anno dopo l'ambivalente successo del "ritratto-paesaggio" 'Io', cioè già nel 1891, il "Salone degli indipendenti" presenta un dipinto sensazionale che mette in ombra tutti gli altri, intitolato 'Sorpresa!'. Mostra la sagoma di una tigre pronta al balzo in mezzo ad una vegetazione serpeggiante di color giallo-verde-rosso e provoca tra il pubblico uno shock di tipo morale. Infatti, affrontando questa tematica, il dilettante Rousseau, ancora deriso, s'inserisce tra quegli artisti che, come Delacroix, dall'epoca del Romanticismo accompagnano la Francia coloniale con generi esotici. Certo la soluzione iconografica sembra quasi assurda: la belva viene sorpresa dalla tempesta, spia un'invisibile preda o "illustra" semplicemente la violenza naturale dei luoghi selvaggi?
Ad ogni modo la stampa, aperta al simbolismo dell'epoca, paragona l'opera in modo lusinghiero agli "arazzi giapponesi". E Félix Vallotton, che s'unirà poi al gruppo dei Nabis, Sul "Journal Suisse" sottolinea per primo la forza innovativa dell'artista: "Rousseau meraviglia sempre di più, di anno in anno ...
da "Henri Rousseau" di Cornelia Stabenow
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