Capitolo primo
I PIRATI DI MOMPRACEM
La notte del 20 dicembre 1849 un uragano violentissimo imperversava sopra Mompracem, isola selvaggia, di fama sinistra, covo di formidabili pirati, situata nel mare della Malesia, a poche centinaia di miglia dalle coste occidentali del Borneo.
Per il cielo, spinte da un vento irresistibile, correvano come cavalli sbrigliati, e mescolandosi confusamente, nere masse di vapori, le quali di quando in quando lasciavano cadere sulle cupe foreste dell'isola furiosi acquazzoni; sul mare, pure sollevato dal vento, s'urtavano disordinatamente e s'infrangevano furiosamente enormi ondate, confondendo i loro muggiti cogli scoppi ora brevi e secchi, ora interminabili delle folgori.
Né dalle capanne allineate in fondo alla baia dell'isola, né sulle fortificazioni che la difendevano, né sui numerosi navigli ancorati al di là delle scogliere, né sotto i boschi, né sulla tumultuosa superficie del mare si scorgeva alcun lume; chi però, venendo da oriente, avesse guardato in alto, avrebbe visto sulla cima di un'altissima rupe, tagliata a picco sul mare, brillare due punti luminosi, due finestre vivamente illuminate.
Chi mai vegliava, a quell'ora e con simile bufera, nell'isola dei sanguinari pirati?
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da "Le tigri di Mompracem" di Emilio Salgari
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